domenica 22 aprile 2012

I DODICI COMANDAMENTI DI AMORE DI CAPPELLANO


I. Fuggi l'avarizia come una peste e persegui il suo contrario.
II. Devi conservare la tua castità per l'amante.
III. Non tentare di sottrarre coscientemente una donna che sia convenientemente legata all'amore di un altro.
IV. Procura di non scegliere l'amore di quella donna con la quale il senso del pudore ti impedisce di contrarre matrimonio.
V. Ricordati di evitare assolutamente la menzogna.
VI. Non avere più confidenti del tuo amore.
VII. Obbedendo in ogni cosa ai comandamenti delle donne, cerca di unirti sempre alla milizia d'amore.
VIII. Nel dare e nel ricevere i piaceri d'amore deve sempre esser presente il verecondo pudore.
IX. Non devi essere maldicente.
X. Non rivelare il segreto degli amanti.
XI. In ogni cosa cerca di essere di modi gentili e dignitosi.
XII. Nella pratica dei piaceri amorosi non forzare la volontà dell'amante.

mercoledì 18 aprile 2012

GENITORI AMICI O NEMICI?

Genitori come amici? Non lo so, ci sono dei pro e dei contro , come del resto in tutte le cose.
Io penso che un genitore debba rispettare e farsi rispettare dal proprio figlio; il suo compito è quindi quello di educare il proprio figlio, ma penso anche che un genitore passa essere il suo punto di riferimento per un qualsiasi problema grave legato alla sua vita, soprattutto nella fase adolescenziale dove i cambiamenti di umore sono all'ordine del giorno.
Per me l'amico è una persona alla quale posso confidare dal più piccolo al più grande problema perchè ad un genitore non mi viene spontaneo affrontare vicende tali, perchè magari non ho quella confidenza che posso riscontrare in un amico.
Parlarne ad un genitore di queste situazioni, magari, si può essere "frenati" nel raccontare delle vicende a noi accadute perchè presi dalla paura di un suo pensiero negativo o di un suo rimpreovero.
Io penso che un genitore ha il compito di rimproverare il proprio figlio quando sbaglia, prende un brutto voto a scuola ed insegnargli la buona educazione e il rapporto che il bisogna adottare con le altre persone; non quello di confidare o consigliare la strategia di movimento di fronte a qualsiasi problema o difficoltà del proprio figlio.

Genitori come amici? non esiste!

Genitori come amici? Non esiste!
Genitori e figli hanno un ruolo ben distinto; o meglio avevano.
Molti genitori di oggi si propongono come amici dei propri figli, spingendoli a raccontare tutto della loro vita e al posto che punirli per determinati comportamenti; li giustificano per la sincerità avuta nei loro confronti. Un esempio è quello del fumo. Il ragazzo torna a casa dopo un’uscita e quando varca la soglia “appare” quella nauseante puzza di fumo; il genitore non dovrebbe complimentarsi con il figlio per aver detto il vero ossia di aver fumato, ma bensì parlare del perché l’abbia fatto e fargli capire che si sta solo rovinando. Altri genitori, invece, sono completamente aperti con i loro figli, raccontano tutto, anche se a volte sarebbe opportuno non sapere. Altri ancora mantengono una certa distanza, come giusto che sia. Non raccontano loro di esperienze private; li puniscono o li fanno ragionare su determinati atteggiamenti e i figli di conseguenza staranno attenti a come comportarsi.
Il ruolo del genitore è quello di controllare i propri figli, di educarli nel rispettare le regole e di far valere la propria autorità; perché la fiducia dei genitori la devono conquistare e conservare.

martedì 17 aprile 2012

Genitore e amico?

Penso che in qualsiasi occasione della vita i ruoli debbano essere rispettati e se questo principio non lo impariamo in famiglia, dove il nostro carattere fin dai primi anni si forma, dove acquisiamo questa "regola"? 
Secondo me è importante che tra genitore e figlio/a ci sia il dialogo che può portare ad un rapporto di sincerità e confidenza, talvolta ad una certa complicità. Una complicità che non deve sopraffare il ruolo del genitore, quest'ultimo deve essere capace di farsi rispettare in qualsiasi situazione, anche nei momenti dove si scherza, in quelli di dialogo, di confidenza, di confronto...
Per esperienza posso dire che il dialogo aiuta il rapporto e che permette al genitore di acquisire fiducia nel /la proprio/a figlio/a.
Quindi, per rispondere alla domanda: genitori e amici? Dico: no, genitori! Perchè essere genitori è un ruolo importante e difficile da ricoprire: deve essere autoritario nelle situazioni che lo richiedono e deve saper costruire un rapporto basato sul dialogo, inoltre l'amico ha un altro ruolo e non potrà mai ricoprire quello del genitore, e viceversa.

sabato 14 aprile 2012

Genitori - Genitori o Genitori - Amici?

Il ruolo del genitore è importante, ma anche difficile.
Cosa vuol dire essere Genitori - Amici? Meglio avere Genitori - Genitori che sappiano dirti di no, ti impongono dei limiti facendoti capire che per ottenere le cose bisogna meritarsele e che ti possano dare un parere su una situazione complicata lasciando al figlio la scelta, valutando insieme i pro e i contro.
Un amico, invece, è colui che sarà sempre dalla tua parte, ti mente per non farti star male; con lui si che puoi parlare liberamente di tutto senza la paura che ti possa consigliare un qualcosa di giusto o sbagliato oppure che ti giudichi per una scelta che si ha fatto.
Il genitore non può essere l'amico del figlio perchè lui perderebbe di vista il suo punto di riferimento ovvero la figura paterna o materna più importante della sua vita.

venerdì 13 aprile 2012

GENITORI-GENITORI O GENITORI-AMICI?

Il mio parere è quello che ognuno deve avere i suoi ruoli.
Un genitore deve fare il genitore, ma questo non significa che egli non possa avere un discorso o un dialogo molto aperto con il figlio.
Sapere di qualche cotta o di alcune esperienze in campo dell'amore, non è essere amici, questo si chiama dialogare.
E' logico che i figli debbano avere la certezza che ci sia sempre un genitore al loro fianco e che egli sia sempre disposto ad aiutarli, ma devono anche sapere che a volte bisogna accettare il NO, anche per le cose più semplici, altrimenti si rischia un'inversione di ruoli.
Se un figlio chiede un parere al proprio genitore, quest'ultimo lo può dare, senza imporsi, ma lasciandogli l'arbitrio di scegliere, valutando insieme i pro e contro.